Se io solo
potessi
cambierei la polvere da sparo
con quella che ho rubato
ad una fata migrante
e chiusa dentro il cannone
penserei i miei pensieri felici
i ricordi dell’infanzia
di quanto io sognavo
fantasticavo
di diventare una principessa
e le mie bambole erano dame
che ammiravano la mia bellezza.
Allora
spiccherò il volo
verso l’isola che non c’è
o forse la Via Lattea
a cercare altri mondi
dove il mio peso non conta
e chiunque mi sorride
lo fa con un sorriso
che ha il profilo della sincerità.
Se io solo
potessi
punterei la bocca del cannone
all’indirizzo della platea
diritta verso quelle persone
che mi applaudono divertite
ammirate
ma se mi incontrassero per strada
le loro risate tramuterebbero
in risate di scherno
stramaledetta derisione
pugnalate per il mio cuore
sale sulle ferite dell’anima.
Allora le loro
urla
saranno la eco del loro terrore
e la fuga disordinata
un’inutile ricerca di salvezza
nella penombra del tendone
volta ad inciampare
sopra le vite che sfumano
i moribondi che imprecano.
Se io solo
potessi
sarei un’altra donna
chiusa dentro il cannone
a piangere le mie lacrime
ed impegnata a sognare
di essere un’altra donna…
N° 1850 - 17 luglio 2011
Il Custode
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