La strega
disse parole e respiri
che solo chi ama sa pensare
lievi come onde sul mare
carezzate dai raggi del sole.
Io l’ho
sentita di notte
bellissima sul muso della luna
ed il mio sguardo precipitò
come pianeta senza gravità.
E scelsi il
luogo migliore
in cui poter toccare la sua pelle
lo specchio d’acqua del lago
tra libellule e giovani ninfee.
Fili d’erba ci
tesero le mani
e le cicale vollero imparare
quei baci di profonda passione
i sospiri che tacitavano i cuori.
Viso di panna
e di tabacco
la strega sopra le mie labbra
dita in balìa della timidezza
che indugiavano come bambine.
Poi la terra
cominciò la danza
e tremò come chi ha paura
fu allora che lei salì sul vento
e cavalcò incontro al suo destino.
Io restai
sopra il mio sasso
che avevo coltivato con cura
le mie ciglia solcarono il cielo
e disegnarono il suo profilo.
Adesso attendo
stormi di falene
e domando loro se hanno messaggi
il diniego è ferita che scava a fondo
e scende a percuotere l’anima.
Non resta che
un obsoleto papiro
come pagina di un antico diario
che io leggo senza mai stancarmi
è là che la strega mi disse amore.
N° 2126 - 14 giugno 2012
Il Custode
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