Malato d’amore
quell’oscuro custode
dipinge il nome di lei
con lo zolfo e la fiamma
e flagella i dannati
affinché le loro grida
raggiungano il cielo
e la sua amata strega.
La mente
distorta
lo psicopatico Daemon
tra caverne e gironi
tra sentieri di sangue
e raccoglie le anime
per donarle alla donna
come fossero fiori
pegni di estrema passione.
Il corpo di
lui ignudo
affronta neve e tormenta
ma immaginando quel viso
resiste al freddo e alla vita
lei, prigioniera lontano
dentro un tetro castello
dove vescovi e monache
invocano un mitomane Dio.
Scortato
durante il viaggio
da pipistrelli e falene
lo psicopatico Daemon
indossa un mantello di fuoco
e polvere di amara essenza
e di mandragora nera
per spargerla sopra i seni
di quella strega che brama.
Decimatore di
draghi
fermi sul suo cammino
per sbarrare il sentiero
da dove giunge il suo profumo
la eco della voce di lei
che lui attende da secoli
affinché fosse il sottofondo
della sua intera esistenza.
Adesso e sotto
la luna
sopra uno spicchio di collina
accompagnata dai lupi
ecco che lei compare
così bianca e bellissima
da far implodere il cuore
e le scende il vestito di pece
a seppellire grilli e cicale.
Mani che ora
si uniscono
quasi fosse una danza
mentre le loro labbra
cercano mille e più baci
lo psicopatico Daemon
e la sua bellissima strega
insieme adesso e per sempre
mentre le stelle sorridono.
N° 1944 - 29 gennaio 2012
Il Custode
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