Prima o dopo
i miei pensieri
si fermeranno
oramai esausti
di rimbalzare
contro le pareti
di questa corsia
e con un balzo
io li afferrerò
e li stringerò forte
fra le mie mani
per poi riporli
nella mia mente
smarrita lontano.
E rammenterò
ogni attimo prezioso
che ho perduto
tutte le persone
che ho amato davvero
e saprò esprimere
un sorriso sincero
mai più generato
dal vuoto della follia
così la gente
smetterà di guardarmi
con la luce tagliente
dello scherno vigliacco
e del compatimento
disegnata nello sguardo.
Prima o dopo
i miei pensieri
si arrenderanno
oramai esausti
di sbattere con violenza
contro il soffitto
di questa corsia
io li incatenerò
e non avrò timore
di confessare al mondo
tutte le mie paure
piangere le mie lacrime
verso un cielo terso
che si apre a me
e mi permette di volare
oltre le nubi oscure
della mia pazzia.
N° 1448 - 17 febbraio 2009
Il Custode
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