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giovedì 24 aprile 2014

SONO IN UN SOGNO

Sono in un sogno bellissimo
ostaggio di lacrime e fiamme
i miei piedi affondano e bruciano
dentro anime oramai putrefatte
sono in un sogno bellissimo
dove Dio torna ad essere un demone.

Si agitano le siepi e i cipressi
sotto la brezza del mio respiro
le marmotte diventano cenere
che si impunta oltre le nuvole
poi si fa manto di fuliggine
e si posa sulle onde del lago.

Se anche io gridassi più forte
nessuno parrebbe ascoltarmi
allora alito bava sui vetri
e con il dito scrivo la supplica
con il dito imploro perdono
a chi ho disimparato ad amare.

E guardo distante nei secoli
sebbene il mio sguardo sia cieco
ho nausee da femmina gravida
benché io fossi sterilizzato
ma se soltanto nascessi ancora
vorrei somigliare a me stesso.

Rammento che avevo una fata
sopra il palmo della mia mano
ma il vento sollevò la polvere
che dipingeva le sue splendide ali
ed io, con uno starnuto violento
l’ho spazzata via verso la notte.

Comunque questo posto mi piace
freddo ed oscuro quanto occorre
il ricordo è un ricordo lontano
come un appunto sul frigorifero
ingiallito dal tempo trascorso
a decifrare cosa ci fosse scritto.

Ma ho nel profondo degli occhi
la cicatrice del mio profumo
l’ho barattata al mercato
in cambio di un tozzo di pane
che se solo io fossi immortale
venderei al migliore offerente.

Ed albeggia sulla schiena dei monti
pare che io debba svegliarmi
mordo l’attesa fra i denti da latte
poiché non vedo oltre il mio naso
ero in un sogno bellissimo
e mi ucciderei per ritornarvi.

  N° 2600 - 6 agosto 2013

                                                 Il Custode

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