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venerdì 11 aprile 2014

IL RIFIUTO DEL DEMONE

Mi siedo e ti ascolto
fata dal volto stupendo
sopra il tronco di acero
che hai scavato per me
e mangio bacche e mirtilli
dentro le foglie di quercia
che tu hai intrecciato
con le tue mani di brezza.

E vibra per la foresta
la tua voce sublime
sfiora le valli ed i ruscelli
inebria le volpi e le marmotte
tu sai descrivere fiabe
come non potrebbe nessuna
io mi siedo e ti ascolto
frattanto ritorno bambino.

Eppure scorgo una lacrima
da quei tuoi occhi lacustri
ed il dolore che nascondi
lo leggo nei tuoi pensieri
quanto è struggente l’amore
che ti divora l’anima!
Ma io, ahimè, sono un demone
non potrò mai essere tuo!

  N° 2478 - 12 aprile 2013

                                                Il Custode

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