Un solo ultimo
gesto
probabilmente d’amore
dove dimora la notte
ed i tuoi occhi sublimi
sembrano oscure falene.
Dove sale e
profuma
il vento del tuo respiro
ghibli fra i miei capelli
bruciati dalla salsedine
dal bisogno delle tue mani.
Dove disegno
murales
sopra il muro del pianto
ed ogni immagine è sacra
almeno quanto il tuo viso
al pari della tua bellezza.
E dopo ancora
un bacio
sulle tue labbra insolenti
che dispettose mi tentano
e simili a corda di canapa
mi legano al tuo ricordo.
Sicché ritrovo
il tramonto
sulle dune del tuo profilo
il cielo diventa mansueto
io sorrido e sono sorpreso
intanto pronuncio il tuo nome.
N° 2543 - 17 maggio 2013
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento