Già che ci siamo
è meglio vivere
che farci male inutilmente
sfiorare piano i nostri sogni
e non lasciarli mai portare via
dalla corrente.
In fondo
se non siamo angeli
è perché non lo abbiamo voluto
sembrava un incubo volare
in questo cielo nero fumo
che ci sembra immenso.
E piano piano
chiudiamo le labbra
su voci e su parole
dai suoni evasivi
stringiamo altre braccia
lontane mille mondi
per non sentirci soli.
Che strana vita
racchiusa in se stessa
come un riccio impaurito
percosso ed umiliato
è come un bimbo stanco
di piangere di un pianto
che non ha più poesia.
Già che ci siamo
è meglio piangere
che disperarci stancamente
c'è un sole freddo da sognare
che brucia piano il nostro cuore
e tu lo sai fermare?
E piano piano
impariamo a scalciare
gli ostacoli del mondo
non ci fermano più
corriamo per le strade
vittoriosi o sconfitti
delusi od esultanti.
Che strana notte
da rubarle le stelle
e lasciarla fredda e buia
per nasconderci bene
chi non ha mai sorriso
si sente come noi
che ci prendiamo in giro.
In fondo
se non siamo angeli
è perché il cielo è troppo grande
non abbiamo forza per volare
è come andare troppo in alto
e poi cadere...
N° 657 - 4 luglio 1986
Il Custode
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