Credo che tu
lo pensassi
quell’amore che mi dicevi
o forse il tuo unico scopo
era solo vedermi nel baratro
uccidermi insieme ai tuoi sogni
ed i sogni che non hai vissuto.
Così ci sei
andata vicino
ma sconfitto dalla mia codardia
io ho stabilito di vivere
seppure in balìa del dolore
racchiuso in me come un riccio
morire è questione da impavidi.
Credo di
averlo pensato
quell’amore di cui ti parlavo
poiché ho ponderato ogni cosa
ed ogni cosa aveva il tuo nome
che gridavo nelle notti di veglia
nell’attesa di vederti arrivare.
Ma la
prospettiva non cambia
lo sguardo rincorre il tuo viso
la mente, sia pure confusa
ti tiene serrata con cura
finzione o realtà, cosa importa?
Sono stati dei giorni stupendi.
N° 1936 - 24 gennaio 2012
Il Custode
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