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sabato 26 aprile 2014

MONTECRISTO

In questa ennesima notte
io scavo ancora la terra
e dopo scavo la pietra
mi osserva, da oltre le sbarre
una luna che pare imbronciata
che lacrima stelle e dolore
intanto riflette sui muri
della mia angusta prigione.

Cullato dalla cantilena
che recita il vecchio abate
con quella voce che stride
come un artiglio strisciante
il sorriso di cibo rancido
la pelle dai solchi profondi
il suo respiro sembra creato
per uccidere insetti e parole.

Io mi nutro della mia rabbia
la vendetta mi è prioritaria
mentre il grido dell’onda
diventa sempre più forte
quasi ad indicarmi la via
verso lo specchio del mare
ed in questa ultima notte
il sentiero risulta tracciato.

E sento il bacio delle acque
gelide labbra sopra il mio corpo
addio, o falene e formiche!
Io adesso spalanco le ali
e volo fin sopra l’oceano
verso le coste di Francia
protetto da questa docile notte
in fuga... diretto alla mia libertà.

  N° 1875 - 23 ottobre 2011

                                                    Il Custode

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