Disperato
per la forza prorompente
del tuo amore impetuoso
io impreco
e come i folli mi adiro
debole innanzi al tuo viso.
Tu sorridi
con il sorriso malizioso
di chi vince ogni volta
e le parole non servono
non sono che echi distanti
oltre galassie e universi.
Ma così sia
eccomi esposto ai tuoi occhi
preda dei baci usuranti
che mi prosciugano il sangue
dopodiché mi uccidono
ed è un dolce morire.
N° 1760 - 3 febbraio 2011
Il Custode
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