Una notte
un incantesimo scese
e ti trasformò
in un respiro
che nel cielo evaporò.
Tu eri bella
ma quella bellezza
che ti modellava
era un marchio di fuoco
che ti consumava.
E sei fuggita
sul dorso di una stella
che hai preso in affitto
verso l’oblio
al quale hai dato tutto.
Piansero le
stelle
sopra il tuo sospiro
che lacrimava
tu non sentivi quella melodia
…tu non sentivi.
Venere al sole
la mattina seguente
il corpo tuo brillava
d’acqua d’oceano
che ti rivestiva.
Tu eri bella
con l’espressione
di chi non può parlare
che dalla vita
ha preferito scappare.
Cuore muto
addormentato infine
in un dolore acuto
che la tua bellezza
ha sempre tenuto celato.
Gridavano le
onde
ed al vento
si infrangevano sopra gli scogli
ma tu sorridevi alla tua libertà
…tu sorridevi.
N° 1650 - 23 ottobre 2009
Il Custode
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