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giovedì 24 aprile 2014

LA SALVEZZA

Lei disse la salvezza
un viaggio disperato
dove l’ignoto scintillava
simile ai fuochi fatui
tra le lapidi e le croci
e le parole in frantumi.

Io le tesi le mie dita
come rami verso l’inverno
e le gemme di rugiada
mescolavano alle lacrime
si tramutavano in ghiaccio
stalattiti di intenso dolore.

Ed i corvi gracchiavano
danzando sopra gli occhi
che lei mi nascondeva
lasciando al mio sguardo
iIl suo profilo di crepuscolo
dentro un cielo di carbone.

E le stelle, quelle stelle
al ballo delle debuttanti
crollavano sulla sua pelle
la rendevano irresistibile
ed io pensai che perderla
non sarebbe stato accettabile.

Ma la valigia di polistirolo
strideva tra le sue mani
e lei si voltò un solo istante
ma in un istante fu distante
e la luna corse ansimando
a posarsi al centro dei monti.

Così io dissi la salvezza
un viaggio dentro la notte
allora calai giù il sipario
il sole non trovò più spiragli
so che parlò male di me
ma non ebbe alcuna importanza.

  N° 2361 - 30 dicembre 2012

                                                        Il Custode

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