Ti attendo,
amore mio
dove ha inizio la radura
e la carcassa della falena
ammorba il cielo plumbeo
sarò il riflesso di tenebra
il soffio della gelida brezza
che si imprime sul tuo corpo
sepolto da un manto di foglie.
Nascosto sotto
un papavero
l’attesa mi è parsa eterna
ma cullata dal tuo sospiro
tu arrivi e sei bellissima
vorrei…io vorrei risparmiarti
eppure i pensieri mi parlano
mi dicono brutte cose di te
ogni amore promesso e mentito.
Tu, spettro
che sfiora i rovi
e lascia un sentiero di sangue
fonte che disseta i pipistrelli
ruscello scarlatto sotto la luna
sarai il rimpianto che porto
dentro la mia tasca bucata
tu scivoli ed io ti calpesto
tu muori senza alcun gemito.
Mi guardi che
sembri vera
con gli occhi di eclissi di sole
ma io accetterò ogni rimprovero
del grillo che mi persuadeva
ho il tempo di un solo sussurro
prima che l’alba mi desti
mi chino su te e ti imploro
di restituirmi il mio pugnale.
N° 2325 - 24 novembre 2012
Il Custode
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