Eppur tu sei
bella
o Milady
sebbene tanto perfida
ed il marchio del giglio
là, sulla tua spalla
è la tua condanna a morte
ma ha ragione d’essere.
Ti ho amata a
lungo
o Milady
figlia di Britannia
che mi troncava il respiro
io abituato a combattere
diventavo fragile allodola
davanti ogni tuo sguardo.
Chi mai sei
diventata
o Milady
se dalla corte di Francia
chiedono alla mia mano
d’avere fermezza e coraggio
per porre fine ai tuoi giorni
e salvare l’onore del Re?
Adesso mi sei
dinnanzi
o Milady
ed io rivivo ogni sospiro
sprecato davanti ai tuoi seni
i baci e le carezze
sopra quel sentiero morbido
del tuo corpo magnifico.
Rammenti il
mio nome
o Milady?
Oggi Athos il moschettiere
ieri soltanto il tuo amore
ed ogni volta che ricordo
un nodo mi stringe la gola
ed il cuore pare implodere.
Eppur tu sei
bella
o Milady
sebbene non più spavalda
adesso che stai per morire
sotto le mani del boia
intanto mi guardi negli occhi
e piangi per le mie lacrime.
N° 2058 - 19 aprile 2012
Il Custode
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