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domenica 13 aprile 2014

DILEMMA DI PILATO

Io ti supplico, Cristo dei giudei
di non credermi responsabile
della tua sofferenza immane
e la tua morte atroce
sopra la croce, sul Golgota
con i chiodi che premevano
e si insinuavano prepotenti
a forare le tue carni.

Io l’avevo vista, nei tuoi occhi
la luce di scintillante bontà
e saggezza profonda e giusta
che mi turbava l’animo
poiché tu fosti, forse, un visionario
ma non rammento, ordunque
di crimini immondi e tremendi
da giustificare la tua condanna.

Ma l’intero popolo di Palestina
era coalizzato contro di te
persino quando tentai di salvarti
ponendo quale scelta ultima
di giustiziare Barabba in tua vece
ladro immune dal pentimento
che la gente risparmiò
per sacrificarti al proprio odio.

Ora mi dicono che sei risorto
per avvalorare la tua divinità
allora, se il tuo Dio esistesse
e tu ne fossi davvero il figlio,
io ti domando umilmente perdono
per la mia cecità e codardia
che non misi in gioco la mia vita
pur di provare a preservare la tua.

  N° 1244 - 21 settembre 2008

                                                          Il Custode

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