Sorride e
dondola
la ragazza sull’altalena
nel suo giardino incantato
ai raggi di luna piena.
Chiusa dentro
il suo mondo
non sente più alcun dolore
lei canta e dondola
e non ha bisogno d’amore.
Lo sguardo
oltre le siepi
dove la vita va di fretta
ma lei tra le begonie
si sente sicura e protetta.
La mente che
non rammenta
da quanto si è frantumata
e per quale ragione
da lei non è più tornata.
E si assiepano
in cerchio
le formiche e le cicale
ad ascoltare le storie
che solo lei sa narrare.
E scendono giù
dalla notte
falchi, gufi a farfalle
portando in dono in un cesto
luce di fiori e di stelle.
Intanto
sorride e dondola
tra gli oleandri e i cipressi
ed i suoi occhi ora lucidi
non paiono essere gli stessi.
Adesso sfugge
una lacrima
lieve ricordo del passato
che impatta il capo di un tasso
che ora la osserva imbronciato.
Ma tra
cespugli di bacche
le lucciole fanno un inchino
a tutti i giorni trascorsi
a quel suo nuovo destino.
In
quell’antico edificio
casa di folli e disperati
lei sorride e dondola
e canta i suoi sogni spezzati.
N° 1993 - 3 marzo 2012
Il Custode
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