Adesso provo a
sorridere
e però ti domando
di concedermi il tempo
solamente per scegliere
fra i mille già usati
quale volto indossare
quello che più si addica
al tuo bisogno d’amore.
Fino a che la
mia maschera
non provocherà ustioni
né crepe e profonde voragini
giusto al nucleo dell’anima
tu avrai ancora i miei occhi
nascosti fra le tue grida
pronti a prendersi cura
delle spine dentro il tuo cuore.
Ma comunque io
mi rassegno
il buio è nel mio sguardo
da quando sono assuefatto
a rimanere qua immobile
in balìa di ogni evento
che non riesce a ferirmi
e devo prepararmi a scordare
il gusto delle tue lacrime.
Nel frattempo
la testa gira
come fosse ebbra di vino
mentre impazzisce lo sterno
di suoni troppo assordanti
e brucia quasi fosse di lava
allora io ti rincuoro
poiché non è questa la fine
ma è soltanto un addio.
N° 2066 - 26 aprile 2012
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento