Ho una sete
insaziabile
dunque io viaggio la notte
e sono un’ombra sinistra
sopra i merli del castello
sguardo di cattivo demone
manto di pece e di ardesia.
Adesso perfino
la luna
pare volermi sfuggire
io la porto al mio petto
sembro quasi romantico
ma con un gesto improvviso
spazzo via ogni stella.
Ecco soltanto
il crepuscolo
a tingere la mia Carpazia
le poche luci al villaggio
presto dovranno soccombere
il sangue, profumo intenso
mi recherà alla tua stanza.
Tu hai ragione
a temermi
certo io non ti biasimo
è che non sono mai morto
seppure non sia più vivo
ma debbo ancora nutrirmi
e nulla è come il tuo nettare.
Tu credi che
io sia un incubo
dentro il tuo sonno agitato
nel mentre attraverso silente
la nebbia di questa foresta
ma sono figura agghiacciante
che sbircia dalla tua finestra.
Sebbene mi
ritenga fantasia
adesso il dolore ti scuote
i canini dentro il tuo collo
procurano un appagante calore
io ti sento nelle mie vene
tu mi ascolti nella tua anima.
Adesso tu mi
hai imparato
sai che non sono un delirio
io, Principe delle tue tenebre
tu il mio nutrimento ideale
fino a che diverrai inutile
e dovrò ritornare a cacciare.
N° 2167 - 19 luglio 2012
Il Custode
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