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martedì 15 aprile 2014

NON RICORDO IL TUO NOME

Non ricordo il tuo nome
il tuo amore mi sfugge
e seppure vorrei afferrarlo
cade sempre più in basso.

Io mi faccio formica
lo sfioro con le mie antenne
ma il suo peso è elevato
troppo per le mie zampe.

In una buca profonda
dentro la terra argillosa
io lo vedo sparire
tra i cunicoli oscuri.

Io allora divento talpa
per seguirne le impronte
e però mi scopro cieco
e non so più vederlo.

Mi risveglia il calore
degli zampilli di lava
so che non vale la pena
di morire per te.

Io mi trasformo in farfalla
raggiungo la superficie
tra tempeste e uragani
che la tua ira produce.

E mi giunge la supplica
della tua voce disperata
canto di un’infida sirena
che mi vuole irretire.

Io mi travesto da Ulisse
e mi copro le orecchie
e non so più ascoltarti
ma la tua immagine persiste.

Sopra un asteroide distante
nel nucleo dell’universo
dove non viaggiano stelle
dove non osa la luna.

Io là divengo pianeta
oramai prossimo ad implodere
e non ricordo il tuo nome
ma so che t’amavo davvero.

  N° 2115 - 7 giugno 2012

                                                 Il Custode

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