Sulla tela
ovattata
di valli e di colline
si dipingono orgogliosi
i colori variopinti
i suoni armoniosi
ed i profumi inebrianti
che attraversano il cielo
le distese d’erba brillante.
Primavera torna
a destarsi
mentre, ancora assonnata
sbadiglia pigramente
presa docilmente per mano
dalla brezza adolescente
che soffia, dopo sbuffa
d’accattivante capriccio
manto che provoca brividi
e carezza fiori che sbocciano
pettina le fronde degli alberi.
Poi, tra le
nuvole birichine
scende una pioggia insolente
sottile di fili d’argento
timida d’acerbo timore
che mansueta e riverente
s’inchina all’arrivo del sole
dopodiché toglie il disturbo
e dunque s’erge imperioso
in mezzo agli alteri monti
dell’arcobaleno, la bellezza.
N°1772 - 15 febbraio 2011
Il Custode
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