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venerdì 11 aprile 2014

DIECI

Quel libro era ben rilegato
quando lo trovai, per caso
nel cassetto di un mobile
di quella che in passato
doveva essere una canonica.

Lo aprii delicatamente
tirando il nastro del segnalibro
e lessi il titolo sulla parte superiore
scritto in caratteri gotici
che recitava: “I dieci comandamenti.”

Cominciai a leggere
sopraffatto da una curiosità infantile
e la mia mente prese a volare
portandomi visioni astratte
correlate ad ogni pensiero.

Non avrai altro Dio all’infuori di me…
…e i ragazzi della Palestina
si imbottirono di esplosivo
ed oltrepassato il confine d’Israele
entrarono nella sinagoga
e vi si fecero esplodere
sacrificandosi al loro dio
e portando con loro
tanti giovani innocenti
per i quali Dio era un altro.

Non nominare il nome di Dio invano…
…ed il profeta di Nazareth fu crocifisso
perché si dichiarava figlio del Signore
aveva camminato inventando miracoli
ma poi fu tradito da Giuda
ed abbandonato dai suoi discepoli
venne condannato dalla corte romana
e mentre pendeva al centro dei ladroni
invocò un Dio che non rispose
poiché non c’era stato mai.

Ricordati di santificare le feste…
…e le persone, laggiù in Irlanda del Nord
scelsero quella domenica di sangue
per reclamare la propria libertà
e quando arrivò l’esercito inglese
i proiettili volarono impazienti
a frantumare i loro sogni
così rimasero soltanto i cadaveri
stesi ad annaspare sull’asfalto
per l’ultimo saluto alla terra natia.

    Onora il padre e la madre…
…e i due bambini di Gravina
onorarono un padre violento
ed una madre che non li tollerava
e fuggendo caddero nel pozzo
per poi morire lentamente
di agonia e di stenti
e la gente allora li pianse
giurando di amarli nella morte
quanto non li aveva amati nella vita.

Non uccidere…
…ed il reverendo, sopra quel prato
stava concludendo la sua messa
per i marines con le armi in pugno
e dopo aver dato loro la benedizione
li scaraventò su per la collina
a trucidare i vietcong
a bruciarli vivi con il napalm
ed i marines si inerpicavano terrorizzati
mentre i mortai li dilaniavano.

Non commettere atti impuri…
…quel vescovo lo ripeteva spesso
poi si circondava di bambini
ed adoperava i loro corpi
non considerando la pedofilia un peccato
la sua figura imponente incuteva paura
molto più dell’inferno di cui raccontava
quando comprava il loro silenzio
e dall'alto del suo pulpito
dispensava solo dolci parole di fede.

Non rubare…
…ed i ratti giunti dall’Albania
entrarono nella villetta isolata
ed al cospetto degli anziani custodi
diedero sfogo alla loro bestialità
infierirono con crudeltà inaudita
per pochi denari e molto dolore
nessun rispetto per la vita altrui
traspariva dai loro occhi opachi
ed i loro cuori sbadati.

Non dire falsa testimonianza…
…e nell’aula di quel tribunale
tra i palazzi storici di Norimberga
il gerarca di un nefasto nazismo
giurò che ciò fu detto sull’olocausto
era soltanto un’invenzione
non esistevano i campi di sterminio
non esistevano neppure gli ebrei
ed i milioni di corpi martoriati
erano già stati dimenticati.

Non desiderare la donna d’altri…
…e l’uomo che usava le donne
come fossero soltanto trofei
si insinuò nella famiglia perfetta
e trovò che la sua preda era bellissima
la corteggiò e la circuì
fino ad imprigionarla nelle sue lusinghe
ma il dolore armò la mano del marito
e la pistola intonò la sua sinfonia
spezzando per sempre tre vite.

Non desiderare la roba d'altri...
...ed i sinti abitanti del campo
seguirono l'anziana con i sacchetti
fino al parcheggio del supermercato
ed approfittando della sua distrazione
le rubarono la borsa sul sedile dell'auto
e dentro la borsa fotografie e ricordi
persone scomparse oltre le ombre
adesso lei piange lacrime di disperazione
intanto i bastardi sono lontani.

Infine ho richiuso quel libro
mordendo la rabbia nell’animo
maledicendo tutti i crimini commessi
per teorie sempre più astruse
e motivazioni ogni volta futili.

E l’ho scagliato nel caminetto
per osservarlo ardere velocemente
aspettando che diventasse cenere
che si innalza verso il cielo
a cancellare la malvagità dell’uomo.

  N° 1007 - 17 marzo 2008

                                                   Il Custode

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