Una parete di
vetro
trasparente e fredda
oltre c’era il tuo viso
io vedevo e sentivo
eppure tu, o mia cara
eri distante molti secoli
ed io avrei anche potuto
piangere lacrime luminose
spendere iridescenti sorrisi
e non sarebbe servito.
Dalle mie
tenebre
ti penso come un addio
e nulla mi fa più male
poiché ho ancora la luna
ferma giusta al mio fianco
tu non eri il mio destino
o forse io non ero il tuo
ma non importa, o mia cara
se anche io ti abbia perduta
o se abbiamo perduto entrambi.
N° 2502 - 6 maggio 2013
Il Custode
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