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mercoledì 2 aprile 2014

NOI CHE MORIMMO DI LUGLIO

Sul letto di quella pianura
io restai e non seppi rialzarmi
ad ascoltare lamenti e lacrime
di chi combatté al mio fianco
ad ascoltare urla ed imprecazioni
di coloro che ancora si uccisero.

Figli tutti della grande Britannia
ci dividemmo quelle floride terre
che rubammo senza vergogna
ai mohawk ed agli irochesi
che dopo, vittime del genocidio
lasciammo marcire nelle riserve.

Si arrampicò verso il mio palato
il gusto del ferro e del sangue
poiché il fuciliere mirò con cura
per non lasciarmi alcuno scampo
allora il cielo divenne plumbeo
ed il mio viaggio, senza ritorno.

Combattemmo contro la corona
a difendere una patria fittizia
e che a noi mai appartenne
ma fino dai confini del Canada
la natura imparò a temerci
ed i pellerossa, a compatirci.

Figli tutti della grande Britannia
e pretendemmo quelle floride terre
sicché sputarono fuoco i cannoni
e schegge di fiamma, i moschetti
poi giunse la eco della liberty bell
per noi che morimmo di luglio.

  N° 2562 - 4 luglio 2013

                                               Il Custode

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