Il riflesso
dell’onda
sopra le coste assopite
come dipinto su tela
delle placide acque
ma dal vento istigato
ora s’infuria il mare
e diventa tempesta
un gigante iracondo.
Adesso, con
rabbia
sferza bitte e banchine
poi s’innalza impettito
verso il cielo imbronciato
sfondo plumbeo e triste
confonde le cieche nuvole
che si urtano e litigano
e poi gridano tuoni.
Sicché
l’isterico schiaffo
sopra gli scogli robusti
oramai freddo vapore
tramuta in gelida pioggia
e s’insinua tra i borghi
tra le reti dei pescatori
che in silenzioso rispetto
attendono il placarsi del mare.
N° 1839 - 9 giugno 2011
Il Custode
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