Sono un Re
sono un altero Sovrano
e tra le siepi e le aiuole
nel parco della mia reggia
mi spiano gnomi e folletti
si inchinano a me
dopo mi adulano.
Rido e sorrido
all’improvviso poi piango
nel vortice dei sentimenti
che girano nella mia mente
e sul palco, dentro il gazebo
io grido ed impreco
dopo quieto la voce.
Guido le
truppe
fatte di ragni e formiche
alla scalata dei muri
a conquistare il castello
i demoni in camice bianco
usano cinghie e siringhe
l’arma del sonno profondo.
Io non ricordo
i volti mi osservano cupi
alcuni mi dicono frasi
poi mi carezzano il viso
che sortilegio può essere?
Io li assecondo
come si fa con i folli.
Però ho un
amore
una birichina fatina
mi dona caramelle e sorrisi
quando la testa fa male
e non vede che arrossisco
al tocco delle sue mani
la luce dentro i suoi occhi.
Nel mio talamo
pianifico le mie battaglie
so sempre come sconfiggere
i mostri giunti di notte
i draghi fermi all’aurora
e vinco ogni volta
io sono davvero invincibile!
Sono un Re
sono un saggio Reggente
e tra gli enormi saloni
danzo insieme alle damigelle
e rido e sorrido
poiché non conosco la vita
perché non so cos’è morire.
N° 2079 - 8 maggio 2012
Il Custode
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