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mercoledì 2 aprile 2014

DI TE

Solitario navigante
dove si affaccia la notte
io nel mio labirinto
a cercare di te
e si aprono i miei occhi
simili a stelle cadenti
per infrangere il buio
e trovare il sentiero
che conduce al tuo viso.

La mia mano e la tua
materia che si completa
adesso torno ad esistere
ad immaginare di te
ed intanto precipito
nel tuo oceano intenso
nell’onda delle tue braccia
che mi accoglie con cura
e penetra nelle mie vene.

Ma è un sospiro distante
la eco della tua voce
e non basta il mio amore
a parlarmi di te
e se mai io provassi
ad occluderti il mondo
sarei il solo a restarti
quale scheggia di sofferenza
carnefice del tuo sorriso.

Allora continuo a solcare
quell’orizzonte che sfugge
che si tinge di pece
per rammentarmi di te
del tuo nome di strega
seduto sulle mie labbra
come un felino in agguato
per sussurrare al mio cuore
che ancora muoio di te.

  N° 1896 - 10 dicembre 2011

                                                       Il Custode

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