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martedì 1 aprile 2014

ARTEMISIA

Serviti pure, Artemisia
banchetta con il mio cuore
questo è ciò che intendevi
quando millantavi amore
attirato dalla tua bellezza
io mi dibatto nella tua tela.

Profumo di rosa ed assenzio
sulla tua morbida pelle
che pare un riflesso di luna
ma come la luna è gelida
e mentre io la accarezzo
divento una statua di ghiaccio.

Uccidimi in fretta, Artemisia
graffiami con la tua voce
melodia di moribonda banshee
che sputa parole e veleno
io, immobile sulla tua mano
aspetto la caduta nel vuoto.



La seta e la notte profonda
riposano tra i tuoi capelli
corde robuste ai miei polsi
io mi incammino verso il patibolo
il tuo sorriso sardonico è l’ascia
che impatta sopra il mio collo.

Lacerami l’anima, Artemisia
e rivela la tua menzogna
dentro la foresta più oscura
tu sei un’ombra in agguato
ed io, cieco per la passione
sprofondo nella tua trappola.

L’eden frammisto all’inferno
dipinto sul tuo splendido viso
ed io sono sotto ipnosi
supino sull’ara del sacrificio
in attesa del tuo colpo di grazia
d’altronde io sono già morto.

  N° 2213 - 26 agosto 2012

                                                   Il Custode

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