Sono
prigioniero
di una scheggia di vento
che mi desta dal sogno
e mi solleva con forza
verso il tuo sguardo
dove tu sbatti le ciglia
dopo produci una lacrima
cosicché io precipito
nell’alcova accogliente
delle tue braccia.
E mi sento
perduto
nel tuo profumo dolciastro
il frammento di ovatta
scritto sopra i tuoi seni
adesso io voglio sentirti
voglio ascoltare il tuo viso
dire parole d’amore
che raccolgo dal suolo
e chiudo nelle mie tasche
sebbene siano bucate.
Sopra una
foglia di platano
circondato dal muschio
ecco dov’è che ti attendo
mentre osservo le nuvole
a raccontare fiabe e leggende
a gabbiani giunti per caso
infine il tuo nome si erge
sibilando tra i monti
e mi soffia ancora in balìa
dentro il bacio del vento.
N° 1867 - 23 settembre 2011
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento