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mercoledì 30 aprile 2014

DISSERTAZIONE

Paralizzato
annichilito dal dolore
io ondeggio al vento
dove ha inizio la tempesta
e la rupe è così alta
e sovrasta il mondo intero
ogni passo che faccio
tramortito dal rimpianto.

Molto in lontananza
il sentiero dei sorrisi
impigliati in mezzo ai rovi
soffocati dalle proprie radici
una stella è passata
fino a rendermi cieco
io non vedo alcuna luce
non sento più le tenebre.

Ma mi addormento
poiché forse è già la notte
forse è tempo di morire
lo deciderà il mio sogno
frattanto l’aria è gelida
la carezza che mi sfiora
e scarnifica il mio petto
dopo zittisce il mio cuore.

  N° 2415 - 24 febbraio 2013

                                                       Il Custode

CRUDELIA

Lei ha il cuore perfido
fatto di brace e di ira
tumulto sotto la cenere
ed echi di orride grida
lei ha il cuore inutile
plasmato di solitudine.

Il suo sorriso beffardo
scintilla come stagnola
che soffoca l’anima spenta
si nutre dei tuoi sentimenti
il suo sorriso sinistro
voragine che non ha fondo.

Quel viso di pallida luna
è fatto per renderti cieco
affinché tu non debba vedere
il vuoto dentro il suo sguardo
quel viso di gelida luna
è divoratrice di stelle.

Ha corpo di tela di ragno
ti avvolge che pare sia vivo
e mentre scorre il veleno
la tua vita emigra veloce
ha corpo di tela d’artista
follia da sindrome di Stendhal.

E parole dosate con cura
carezze soavi alla tua mente
ti illudi sia amore per sempre
sei stolto come chi sogna
e parole inferte con crudeltà
tu cadi e non sai più rialzarti.

  N° 2193 - 8 agosto 2012

                                                Il Custode

SONO QUI

Sono qui
alla distanza di un bacio
come un funambolo ebbro
su quello che stai per dire
cieco o forse bendato
io ascolto e non sento nulla.

Tu mi manchi
l’ho letto da qualche parte
tanto che le mie pareti
sono pregne dei tuoi pensieri
io ne scelgo uno fra tanti
non mi garba e lo getto via.

Medito e sputo
aspetto il tonfo nel buio
quasi io fossi un santone
volto le spalle alle mie colpe
la mia saliva diventa marea
quanto occorrerà per morire?

Ma ti perdono
ogni ferita che ho inferto
alla tua anima docile
che mi ha seguito nell’ombra
nel frattempo io resto qui
ad un’intera vita da te.

  N° 2570 - 11 luglio 2013

                                                Il Custode

PSICOPATICO DAEMON

Malato d’amore
quell’oscuro custode
dipinge il nome di lei
con lo zolfo e la fiamma
e flagella i dannati
affinché le loro grida
raggiungano il cielo
e la sua amata strega.

La mente distorta
lo psicopatico Daemon
tra caverne e gironi
tra sentieri di sangue
e raccoglie le anime
per donarle alla donna
come fossero fiori
pegni di estrema passione.

Il corpo di lui ignudo
affronta neve e tormenta
ma immaginando quel viso
resiste al freddo e alla vita
lei, prigioniera lontano
dentro un tetro castello
dove vescovi e monache
invocano un mitomane Dio.

Scortato durante il viaggio
da pipistrelli e falene
lo psicopatico Daemon
indossa un mantello di fuoco
e polvere di amara essenza
e di mandragora nera
per spargerla sopra i seni
di quella strega che brama.

Decimatore di draghi
fermi sul suo cammino
per sbarrare il sentiero
da dove giunge il suo profumo
la eco della voce di lei
che lui attende da secoli
affinché fosse il sottofondo
della sua intera esistenza.

Adesso e sotto la luna
sopra uno spicchio di collina
accompagnata dai lupi
ecco che lei compare
così bianca e bellissima
da far implodere il cuore
e le scende il vestito di pece
a seppellire grilli e cicale.

Mani che ora si uniscono
quasi fosse una danza
mentre le loro labbra
cercano mille e più baci
lo psicopatico Daemon
e la sua bellissima strega
insieme adesso e per sempre
mentre le stelle sorridono.

  N° 1944 - 29 gennaio 2012

                                                      Il Custode

NOTTE DI LUNA PIENA

Notte di luna piena
riflessi di luce invadente
che trafiggono gli alberi
ed accarezzano il bosco
mentre tu stai correndo veloce
inseguita dal tuo terrore
sopra il tappeto di foglie
eese ingiallite dalla morte
soffice manto che scricchiola
calpestato dai tuoi piedi nudi.

Ma la tua veste è candida
troppo per poterti nascondere
nel buio della notte assassina
così io riesco a vederti
con il tuo viso spaventato
ma come sempre bellissimo
e le forme eccitanti del tuo corpo
sfiorate dalla tua vestaglia
che la luna rende trasparente
accrescendo la mia voglia di te.

Notte che tu sei tanto bella
tanto che io ti devo avere
allora pensa ad una supplica
che possa fermare la mia rabbia
domandala ai gufi che ti osservano
ai lupi che cantano sui monti
e se avrò un frammento di dolcezza
io risparmierò la tua vita
e ti concederò un futuro
che non sarà mai insieme a me.

Ma i tuoi occhi sono sinceri
e non parlano le stesse parole
che sta dicendo la tua voce
e l’amore che tu mi prometti
adesso che ti sono dinnanzi
è l’amore della meretrice
allora io affondo il pugnale
e la tua veste cambia colore
rossa del tuo sangue profumato
sudore sulla tua morbida pelle.

Io lo vedo che tu stai morendo
in questa notte di luna piena
e sono talmente mortificato
mentre crolli sul tappeto di foglie
sotto lo sguardo dei gufi
cullata dal canto dei lupi
perché in fondo ti amavo davvero
come non ho amato nessuna
allora io ti chiedo perdono
per averti uccisa nel bosco.

  N° 1390 - 22 dicembre 2008

                                                          Il Custode

martedì 29 aprile 2014

MORFINA

Tu mi inebri
e mi confondi
lasciandomi in balìa
della tua apparenza
artefatta
riflesso artificiale
di un paradiso quieto
nel quale io svanisco
e non sento il dolore
non vedo la mia vita.

Tu mi appaghi
e mi sconvolgi
ma mi mentisci
e come soffio di uragano
travolgi la mia mente
e spengi la mia fiamma
dono di pace e felicità
falso e vanesio
poiché ti giochi di me
con il tuo fluido
di irrinunciabile morte
destino scritto con premura
nel quale io sono nulla
ed io sono nessuno.

  N° 1683 - 24 dicembre 2009

                                                         Il Custode

LA SERA IN CUI MI UCCIDESTI

Io la ricordo come fosse adesso
la sera in cui tu mi uccidesti
e fu quando il vento sorrise
tanto era felice di portarti via
io supplicavo parole mai dette
e sospiri smarriti sopra le labbra.

Schizofrenia di falene danzanti
che giravano intorno alla lampada
io osservavo il loro folle suicidio
mentre annegavano nel mio bicchiere
impreziosivano il gusto del vino
che io bevevo per sognare il tuo viso.

Sinfonia dei miei occhi tumefatti
consumati a tinteggiare un pensiero
che era rimasto appeso alla luna
vi si dondolava come sull’altalena
poi si tuffava dalla scogliera di stelle
ma sotto, quel mare, era fatto di asfalto.

Estratto a sorte dalla mia ampolla
ogni tuo bacio implodeva nell’aria
e la mia ira si fece tempesta
che impietosiva i gufi del bosco
e sacrificarono le bocche di rosa
però quel sapore era distante dal tuo.

Mi ritrovai supino sopra l’aurora
addormentato tra granchi e illusioni
ed un carillon insisteva a suonare
le note ossessive della tua bella voce
pareva essere rintocco di un pendolo
la litania di chi piange un morto.

Adesso passa qualcuno, nel buio
e mi racconta che ti manco davvero
però il dolore mi ha reso sordo
seppure non ti abbia dimenticata
allora confido ad una gazza dei prati
che quell’amore non fu una menzogna.

  N° 2192 - 7 agosto 2012

                                                Il Custode

IL SOFFIO DEL DIAVOLO

Tu stai dormendo
come sempre bellissima
con l’espressione serena
di chi ha buoni sogni
e che io, subdolo e sadico
sono giunto a interrompere.

La tua finestra si apre
al tocco del mio respiro
un soffio di gelida carezza
che ti percorre la pelle
nella profondità del tuo sonno
tu tiri a te il tuo lenzuolo.

Senso di incosciente fastidio
ti attraversa la mente
la mia crudeltà è consistente
e non ha nulla di onirico
la bramosia del tuo sangue
implode tra le tue pareti.

Sono meravigliosi i tuoi occhi
adesso si aprono a me
in un istante tu ricomponi
i frammenti del tuo terrore
che ben presto si infrange
nel dolore dentro il tuo petto.

Le tue pupille di ghiaccio
riflettono come uno specchio
il mio ghigno malvagio
la tua vita che emigra
mentre scivola dalla mia bocca
bava di acido e di zolfo.

Il tuo profumo è fragranza
che pare intenda distrarmi
il tuo corpo è perfetta scultura
che brucia quanto il mio inferno
ma quella tua angelica voce
non è che un graffio irritante.

Dita di artigli affilati
penetrano dentro il tuo sterno
scartano il cuore che pulsa
sul letto che tinge di sangue
e tu sprechi ancora un sospiro
e dici un’inutile supplica.

Mentre tu stavi dormendo
come sempre bellissima
la tua espressione è mutata
ha preso i contorni dell’addio
intanto adesso e finalmente
la tua infetta anima è mia.

  N° 2043 - 6 aprile 2012

                                                Il Custode

DISSE LA STREGA...

La strega disse parole e respiri
che solo chi ama sa pensare
lievi come onde sul mare
carezzate dai raggi del sole.

Io l’ho sentita di notte
bellissima sul muso della luna
ed il mio sguardo precipitò
come pianeta senza gravità.

E scelsi il luogo migliore
in cui poter toccare la sua pelle
lo specchio d’acqua del lago
tra libellule e giovani ninfee.

Fili d’erba ci tesero le mani
e le cicale vollero imparare
quei baci di profonda passione
i sospiri che tacitavano i cuori.

Viso di panna e di tabacco
la strega sopra le mie labbra
dita in balìa della timidezza
che indugiavano come bambine.

Poi la terra cominciò la danza
e tremò come chi ha paura
fu allora che lei salì sul vento
e cavalcò incontro al suo destino.

Io restai sopra il mio sasso
che avevo coltivato con cura
le mie ciglia solcarono il cielo
e disegnarono il suo profilo.

Adesso attendo stormi di falene
e domando loro se hanno messaggi
il diniego è ferita che scava a fondo
e scende a percuotere l’anima.

Non resta che un obsoleto papiro
come pagina di un antico diario
che io leggo senza mai stancarmi
è là che la strega mi disse amore.

  N° 2126 - 14 giugno 2012

                                                   Il Custode

CROSA DI NOTTE

Strada che sale
ad incontrare il cielo
ciottolato di muschio
tutto attorno il nero.

Odore di urina di gatto
dove lei posa i suoi passi
mentre torna la sera
sul suo sentiero di sassi.

Nel silenzio rimbomba
il rumore del mare
scogli sfiorati dalle onde
onde che si fanno baciare.

Ma all’angolo del muro
la lama sta scintillando
dove la fine dei giorni
nascosta la sta aspettando.

Mano codarda e crudele
fende il colpo violento
il suo sguardo si illumina
di sorpresa e sgomento.

Profumo di sangue e salsedine
gli accarezza la pelle
mentre la luna pietosa
copre gli occhi alle stelle.

In una crosa, di notte
il suo respiro si ferma
condannato all’oblio
da una mente inferma.

  N° 1413 - 12 gennaio 2009

                                                      Il Custode

lunedì 28 aprile 2014

SONO NEL BUIO

Sono nel buio
giusto alle tue spalle
e non emetto alcun suono
non spreco alcuna parola
seppure non puoi sentirmi
percepisci la mia presenza.

Sono un tormento
magari solo un rimpianto
sono un’ombra che odora
di sensazioni perdute
però io sopravvivo
spettro dentro le tenebre.

Sono un sospiro
brezza che sfiora il tuo collo
ed annuso il tuo sudore
ascolto la tua paura
perfino la luna è fuggita
e chissà in quale anfratto.

Sono nel buio
sicché tu accendi la luce
ed i tuoi occhi percorrono
tutta quanta la stanza
e però non mi vedi
ne sembri quasi delusa.

Sono un rimorso
una macchia nella tua mente
e tu rimani dubbiosa
seduta sopra il tuo letto
poiché per te non esisto
e non sono mai esistito.

  N° 2558 - 30 giugno 2013

                                                    Il Custode

PSICOLABILE PIACERE

Questo odio
profondo e puro
sfocia nel desiderio
di vederti soffrire
gridare ed implorare
ma io ho queste scosse
come droga e bisogno
e continuo a colpire
fino a farti morire.

Ecco il sangue
vischioso e lucente
marea sale e mi soddisfa
è sulle mie mani
dentro il mio sguardo
quale dolce espressione
circonda i tuoi occhi!
Intanto tu muori
ed io ne sono felice.

Adesso l’orgasmo
sublime e potente
è carezzare i tuoi seni
con le mie dita scarlatte
poi afferrare i tuoi organi
il tuo cuore pulsante
e lasciarlo affondare
dentro la formaldeide
d’odore acre e pungente.

Infine il piacere
totale e perfetto
mentre il mio seme schizza
sul tuo corpo silente
che sarà presto ghiaccio
poi marciume e poi cenere
io intanto respiro
il profumo della tua morte
fino alla prossima vittima.

  N° 2076 - 5 maggio 2012

                                                  Il Custode

NOTTE DELLE MENZOGNE

Chiuderò gli occhi
e dopo immaginerò
nuovi volti
e nuove parole
ma intanto ti dirò
quelle che vuoi ascoltare
e tu ritornerai a vivere
io continuerò a morire.

Solo e nel vento
che sensazione magnifica!
In questa notte sul mare
pare che ogni brezza
giunga per i miei pensieri
per ‘coglierli dalla mia mente
e trascinarli lontano
dove le acque mormorano.

Tu sei lontana
io ti penso e ne muoio
in ginocchio sopra gli scogli
quasi a voler rammentare
supplizi di quando, bambino
subivo torti e punizioni
da suore malvagie e frustrate
di una vita che non mi piaceva.

Ma tacito la luna
lei conosce i miei passi
il senso della menzogna
e la tiene nascosta con cura
a stelle che giocano e ridono
incespicano sopra le onde
cadono intanto che piangono
polvere che riveste la sabbia.

Chiuderò gli occhi
mentre la notte si spenge
l’aurora riprende il suo posto
e si desta all’orizzonte
un sole che mi ferisce
io indosso il sorriso migliore
e riprendo la strada di casa
è giunto il momento di mentire.

  N° 2035 - 30 marzo 2012

                                                   Il Custode

MONTPARNASSE, PARIS

Io mi domando spesso
se tu ancora ricordi
i nostri momenti
tra i viali di Montparnasse
quando i giorni
erano in balìa di una tristezza
lieve e malinconica
ma l’amore
oh sì, il nostro amore
come un muro altissimo
occludeva ai nostri sguardi
l’oblio tenebroso
della disperazione.

Eravamo così giovani
probabilmente incoscienti
tra gli alberi e le aiuole
di Boulevard Des Invalides
ma il cielo uggioso
che ci osservava con severità
non era in grado di mitigare
le soavi sensazioni
di quella romantica Parigi
ed il futuro non contava
il futuro appariva roseo
sempre e comunque
come nei sogni adolescenti.

Adesso mi basta poco
per ritrovare quell’atmosfera
e non pormi domande
ma avere la certezza
che se ti ho amata allora
ed ancora ti amo
ci sarà pure una ragione
dunque lascio che il destino
scorra davanti ai miei occhi
e lo accetto
come messaggio subliminale
che invade il mio cuore
e gli consente di battere.

  N° 1542 - 8 giugno 2009

                                                  Il Custode