Paralizzato
annichilito dal dolore
io ondeggio al vento
dove ha inizio la tempesta
e la rupe è così alta
e sovrasta il mondo intero
ogni passo che faccio
tramortito dal rimpianto.
Molto in
lontananza
il sentiero dei sorrisi
impigliati in mezzo ai rovi
soffocati dalle proprie radici
una stella è passata
fino a rendermi cieco
io non vedo alcuna luce
non sento più le tenebre.
Ma mi
addormento
poiché forse è già la notte
forse è tempo di morire
lo deciderà il mio sogno
frattanto l’aria è gelida
la carezza che mi sfiora
e scarnifica il mio petto
dopo zittisce il mio cuore.
N° 2415 - 24 febbraio 2013
Il Custode