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mercoledì 11 dicembre 2013

MARIA DENTRO LA BOLLA

In mezzo al cielo terso
solcato da una lieve brezza
una bolla veleggiava
si specchiava nelle onde
e Maria sopra gli scogli
osservava il suo riflesso
dopo scintillò un sorriso
nel suo viso di bambina.

Pensò: <<Mi piacerebbe
navigare intorno al mondo
poter sorvolare i campi
rinchiusa tra le tue pareti>>
E quella bolla di sapone
che era nata da un sospiro
si adagiò sopra la sabbia
e Maria le fu all’interno.

Sconvolta dalla gioia
e come fosse un timoniere
lei diresse quella sfera
a baciare l’orizzonte
dopo giunsero cicale
con i fazzoletti in mano
a salutare quella bimba
che viaggiò per le stagioni.

Si rincorsero le api
dentro gli occhi di Maria
mentre la sfera tinteggiava
di farfalle e arcobaleno
e delicatamente il vento
la raccolse fra le mani
per recare l’ombra di lei
dove le aquile planavano.

La bambina lacrimava
la felicità era intensa
ed ogni lacrima asseriva
di appartenere al mare
e mescolate in un bicchiere
ognuna con il proprio nome
ritornarono come stelle
ad adornare le sirene.

E poi verso le foreste
popolate dai folletti
che fingevano di dormire
supini dietro cespugli e bacche
ma era solo per spiare
sotto le gonne svolazzanti
delle fate di passaggio
delle fate ferme a parlare.

Nata da una scheggia d’acero
figlia di un raggio di luna
Maria dentro la bolla
mandava baci ai pipistrelli
guardò il volto corrucciato
di ogni gufo tra le fronde
e con grande tenerezza
li compensò con un inchino.

E quando giunse al termine
d’ogni terra e ogni deserto
col suo viso malinconico
la bambina sopra gli scogli
disse addio a quella sfera
e sussurrò al suo riflesso:
<<Io domani sarò una donna
E tu non sarai che un sogno>>.

  N° 2026 - 24 marzo 2012

                                                   Il Custode

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