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sabato 14 dicembre 2013

FIORI DI CARTA

Fiori di carta
e tu soffi sui petali
ma il sospiro di brace
li trasforma in cenere
che si alza ed offusca
il mio sguardo svanito
ed io, cieco, precipito
veloce come macigno.

Nell’oblio della pace
io mi sento appagato
quando toccherò il fondo
avrò dei nuovi pensieri
forse il tempo di un lampo
per sentire lo stridio
delle mie ossa in frantumi
come tasselli di un puzzle.

Una volta ero farfalla
bruciata dal tuo respiro
adesso sono una falena
che ha smarrito la luce
carezza di vento indisponente
ha spazzato la mia polvere
ed io non riesco a volare
posso soltanto cadere.

Onde di sangue gelido
mi ci riposo e ne muoio
forse avevo un destino
che non mi si addiceva
ho sfogliato quei petali
ed annerito le mie dita
quanto questo mio cuore
fermo a meditare il passato.

  N° 2227 - 8 settembre 2012

                                                        Il Custode

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