Ora gioisca
ognuno
e goda dell’ebbrezza
del vino…della lussuria
ne veneri la bellezza.
Sopra le
tavole imbandite
si dia sfogo al piacere
la frutta copre corpi ignudi
sia l’amplesso e la baldoria.
Si ode ovunque
la melodia
danzano lascive le vestali
ad allietare la libido
degli eccitati commensali.
In mezzo a
gemiti e sospiri
crolla a terra ogni pudore
tra le risate e la passione
la stanza è pregna d’amore.
L’orgia
divampa come fuoco
i satiri inseguono le ancelle
le verghe son turgide e pulsanti
seminano seme sull’intera pelle.
Al baccanale,
l’Imperatore
narra agli astanti le proprie gesta
offre sollazzo la Roma antica
la dolce vita non è che questa!
N° 2371 - 8 gennaio 2013
Il Custode
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