fucina di buone parole
appese alla mia anima
come chi teme di uscire
dopo mi hai condannato
ed inviso ai tuoi occhi
che abituati alle tenebre
mi hanno smarrito nel buio.
Ma io rammento
ogni cosa
come guardassi una sfera
chiromante o stregone
che ha sbagliato pozione
ascolto ancora il suono
del tuo cuore appagante
che incespicava nei sogni
dentro un dolore insistente.
Però se tu mi
vedessi
chiuso nella tua notte
a fumare sotto una stella
le mie ultime lacrime
magari mi ricorderesti
come colui che ti ha amata
e non come un fardello
che hai lanciato nel vuoto.
N° 2165 - 18 luglio 2012
Il Custode
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