Ascolta il
vento
la rabbia incontrollata
ed il disperato sospiro
che lambisce l’orizzonte
dopo sfiora le nuvole
prima di planare
ad increspare le onde
di un oceano silente
mai stato tanto mite
specchio di anime infrante
che scintilla e riflette
sotto i raggi del sole.
Le tue lacrime
sono gemme agonizzanti
che germogliano
dai tuoi occhi a mandorla
nella mattina d’estate
in ogni maledetto agosto
nel quale torni a sentire
il rombo prepotente
di quella fortezza volante
ombra che lacerò il cielo
prima di eruttare l’ordigno
che generò l’apocalisse.
China il tuo
capo
penitente fiore di loto
prostrato ai piedi del Buddha
al quale dedichi ancora
la litania delle tue labbra
nenia che scivola soave
mescolandosi all’incenso
che s’alza e dopo danza
e modella fumi evanescenti
immagini di anime infrante
migrate da corpi straziati
dalla furia della morte.
Le tue lacrime
sono stelle cadenti
che fuggono
dai tuoi occhi a mandorla
in questa notte d’estate
ad ogni agosto maledetto
nel quale torni a vedere
la sagoma sinistra
di quella fabbrica di dolore
spettro che affilò gli artigli
prima di sganciare l’ordigno
che provocò l’apocalisse.
N° 1736 - 15 ottobre 2010
Il Custode
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