sono una creatura bastarda
perché i tuoi occhi morenti
mi fanno sentire vivo
allora ti uccido più volte
fino a raggiungere l’estasi.
Io sono
malvagio
sono un demone immondo
e si sprigionano fiamme
dal ghiaccio della tua anima
fuoco che io alimento
per poi sentirmi sovrano.
Io sono
crudele
sono un padrone sadico
e la cera di mille candele
io la verso sulla tua pelle
ed ogni fremito che vedo
diventa una scossa sublime.
Io sono
insensibile
sono un taciturno rapace
gli artigli sopra il tuo cuore
per prepararmi al banchetto
mi nutro davanti al tuo sguardo
mentre tu ancora respiri.
Io sono
dannato
sono un meticoloso carnefice
e spingo più a fondo che posso
la lama dentro il tuo petto
seppure non riesco a capire
perché piango mentre tu muori.
N° 1987 - 27 febbraio 2012
Il Custode
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