Ti ascolto
tramortito da un brivido
che percuote la mente
poiché mai ci fu voce
che io ebbi più cara.
Si insedia il
mio sguardo
dentro sprazzi di cielo
chiari e molto lucenti
pennellate di azzurro
dove si impone altero
il tuo bellissimo viso.
Ed il cuore si
adagia
a cercare conforto
sulle tue nude labbra
laddove sente arrivare
la eco del tuo respiro
come brezza rovente
di una fine di luglio.
Una notte, una
sola
ad intrecciare con garbo
ogni ricordo ricordato
e si quieta questa anima
che tracima rimpianto
come un otre in frantumi
frammenti sparsi nei secoli
sopra impervi sentieri.
E si tacita
nel cielo
ogni nuvola ed ogni tuono
e nel totale silenzio
bisbigliano stormi di api
mentre cala la notte
là posso amarti e sognarti
sicché adesso ti ascolto
peccato che la tua voce
sia solamente un pensiero.
N° 2552 - 25 giugno 2013
Il Custode
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