Stupidi ed arroganti uomini
che non mi diedero ascolto
scambiando le mie profezie
quali visioni di una mente
malata
ottenebrata dalla paura
cosicché il dono che mi fece
Apollo
è risultato vano ed
inconcludente
per salvare Troia dalla
distruzione.
Ma io lo dissi a Priamo, mio padre
allorché condussero il
cavallo
tra le solide mura della
città
che era solo il frutto
dell’inganno
la chiave di volta per la
nostra fine
ma nessuno mi volle credere
e adesso la rovina è giunta
e la nostra civiltà è fuoco
e sangue.
Così attendo con rassegnazione
che si compia il mio destino
poiché io lo vedo con
chiarezza
tra le colonne del tempio di
Atena
ma ho fatto virtù
dell’esperienza
e so che nessuno avrà fede
in me
persino le dive mi
canteranno
descrivendomi Cassandra la
pazza.
Attendo l’arrivo di Aiace, il guerriero
che mi darà schiava ad
Agamennone
per compiacerne il potere ed
il carisma
e mentre la nave solcherà le
onde
per condurci entrambi a
Micene, suo regno
lo avviserò ancora ed
inutilmente
della nostra morte pronta ad
accoglierci
per mano della tradita sposa
Clitennestra.
N° 1190 - 6 agosto 2008
Il Custode
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