raccontava alla luna
ogni sua lacrima
d’amore perduto
la luna
sembrava fosse distratta
ma aveva lo sguardo
di chi non può dare aiuto.
E nel silenzio
lei ricamava i ricordi
nel rogo profondo
che spezzava il suo cuore
il cielo
si tingeva di stelle
giunte in un lampo
per lenirle il dolore.
Lei stava
appoggiata alla valle
dentro una notte
che odorava di pianto
e gli elfi
dispettose creature
abbandonarono i giochi
‘ché non era il momento.
Invocarono
la pietà delle fate
il Signore dei sogni
che coltivava speranza
ma il sogno
che lei aveva smarrito
era cieco e vigliacco
per mostrare clemenza.
Fuggirono
tutti
disperati e distrutti
verso il catrame
della notte più nera
e dissero
a viandanti e poeti
che la sua triste storia
non è mai stata vera.
Ma scrissero
sulla tomba, tra i fiori
un epitaffio
dall’immensa dolcezza:
“La strega
ora percorre viali
nei quali ognuno si inchina
alla sua bellezza…”
N° 1552 - 18 giugno 2009
Il Custode
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