e dopo guidami
nel nucleo della notte
alle spalle della luna
dove il profumo
di stelle sbarazzine
si fa intenso
ed i miei occhi
come quelli di un gatto
ritrovano la strada
nel buio profondo
della pace e del silenzio.
Tendimi la
mano
e dopo conducimi
nella dolcezza oscura
della tua carezza
di pece e di perdizione
fin dove odo le voci
di chi ho amato davvero
oppure ho amato nel sogno
e nel mio cuore lesionato
danzano e sorridono
come ci fossero ancora
come ci fossero sempre.
Abbracciami
con passione
madre di tutte le tenebre
ed io non scivolerò
tra le gelide onde
della disperazione tentatrice
e seduto sulle tue ali
di falena o di pipistrello
sorvolerò la mia vita
riflesso oramai distante
ma che si aggrappa con forza
alle voci di chi amo da sempre
il ricordo di chi ho amato davvero.
N° 1488 - 18 aprile 2009
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento