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venerdì 20 dicembre 2013

UN GLADIATORE

Pazzi esaltati
inebriati dal sangue
dalla scarica adrenalinica
della violenza nell’aria
e ridono, dopo applaudono
lassù sulle gradinate
ed intanto annusano
la terra e la polvere
che sale da questa arena
ad ogni bava di vento.

Io sono pronto
e le fiere lo sanno
spiano da oltre il recinto
i miei muscoli lucenti
e la rete e la daga
preparano i loro artigli
le loro zampe possenti
perfino i denti affilati
che battaglia magnifica
si prospetta quest’oggi!

Ed il sole mi brucia
l’elmo si fa pesante
mentre il sudore scende
dalla mia fronte spaziosa
io osservo la gente
che invidia i miei pettorali
il pubblico non aspetta altro
se non le carni straziate
le urla dell’eccitazione
i lamenti dei moribondi.

Tronfio e megalomane
e goffamente seduto
sulla poltrona più sfarzosa
posta sul palco d’onore
eccolo l’Imperatore
padrone del mio destino
che se io venissi ferito
basterebbe un suo gesto
e sarei bestia che ancora lotta
o carcassa destinata al macello.

Ma faccio la mia figura
un protagonista assoluto
al centro della scena
nell’udito un leggero brusio
mentre lo sguardo si perde
a soppesare ogni volto
che attende nell’anfiteatro
che vengano aperte le gabbie
e giungano tigri e leoni
che abbia inizio la morte!

  N° 2094 - 23 maggio 2012

                                                     Il Custode

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