soltanto del tuo profumo
e lo annusavo ogni giorno
come si annusa la vita
intanto sentivo il mio cuore
quel dispettoso bambino
che ti sognava e batteva
imitando il battito del tuo.
Ma il mago
diceva
che sprecavo il mio tempo
adesso lui pende dall’albero
e non sputa più sentenze
e la regina affermava
che tu non eri il destino
io le ho mozzato la testa
l’ho impalata nella piazza.
Poi ho percorso
le contee
fino ai boschi tenebrosi
buio e nebbia i sovrani
tra gli alberi e le foglie
ed ancora oltre le montagne
circondate dalle nuvole
dove echeggiava altissimo
il lamento delle aquile.
Però l’elfo
pensava
che ero soltanto un folle
così sotto il suolo argilloso
adesso medita mentre muore
intanto la fata prediva
che avrei perduto l’anima
l’ho chiusa in una gabbia
alla mercé dei pipistrelli.
Ho raggiunto
le caverne
dove i demoni ansimavano
impegnati nell’orgia
con le streghe del villaggio
tu sedevi sul tuo trono
dominatrice degli inferi
mentre cortei di dannati
agonizzavano ai tuoi piedi.
E intanto tu
sorridevi
del mio viaggio fino a te
i miei battiti migravano
all’interno del tuo petto
così ho perduto l’anima
come predisse la fata
adesso ti cedo il mio cuore
e ritorno sui miei passi.
N° 2132 - 19 giugno 2012
Il Custode
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