Legalo con
molta sapienza
sulla punta delle labbra
il tuo respiro leggero
che il vento del dolore
ti vorrebbe carpire
per trascinarlo nell’aria
tra nuvole plumbee
dove attende la tempesta
per percuoterti ed umiliarti
e farsi gioco del tuo amore.
Rammenta ogni
giorno
il riflesso scintillante
della tua immensa bellezza
e le lacrime che spendi
sulla linea delle tue gote
muteranno in fiori
dal profumo inebriante
parvenza di sale e mimosa
per chiunque avrà l’ardore
di assaggiarne il sapore.
E le gemme nel
tuo sguardo
daranno luce all’universo
stelle mutanti di passaggio
ad inseguire le stagioni
e sia primavera oppure inverno
ogni zolla ti appartiene
madre di tutti i sospiri
polline di dolcissimo mistero
che spargerai ogni notte
finché la vita sarà degna di te.
N° 1491 - 20 aprile 2009
Il Custode
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