Fronde che si
agitano
nella bava di vento
l’autunno sorge
sui capelli di un mare
che mostra i suoi muscoli
e sulla battigia
la sabbia tace
le onde la baciano
ma quelle labbra
sono umide e fredde
di passione inaridita.
Nuvole giocano
come bambini insolenti
litigano e piangono
nel cielo imbronciato
padre severo
maestoso ed altero
che infine, esausto
riveste i monti
e va a adagiarsi
sopra le colline.
Il suo cuore
coriaceo
di brina e di nebbia
ha eretto un muro
che nasconde l’orizzonte
ed il sole preme per entrare
poi bussa forte
infine si rassegna
e si affida alle rondini
per raggiungere campagne
che hanno ancora il bisogno
di sentirlo brillare.
L’autunno
cresce
intransigente e deciso
sa che il suo tempo è breve
e lo vuole tutto per sé
ma l’animo è dolce
la sua carezza è lieve
e profuma e respira
una leggera malinconia.
N° 1636 - 4 ottobre 2009
Il Custode
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