dei tuoi pensieri screziati
dalle stigmate luminescenti
nella brezza dei tuoi sospiri
e dipingimi le tue braccia
tese nel buio a cercarmi
poiché se è questa la fine
non la pensavo così dolce
riflesso che saetta veloce
e poi veloce si perde
tra bolle che racchiudono i ricordi
ed esplodono in dignitoso silenzio.
Scrivimi ciò
che hai pianto
tra lacrime di gelida notte
un amaro bacio dell’addio
aggrappato alle tue rughe
e narrami il tuo sorriso
teso a riportarmi alla vita
poiché io non volevo morire
ma nascere non mi ha mai appagato
una scintilla in balìa della tempesta
sepolta da una coltre di cenere
e la cenere volava nel cielo plumbeo
a cercare speranze svanite.
N° 1699 - 30 gennaio 2010
Il Custode
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