Volerò più in
alto
dentro un cielo plumbeo
verso le vette distanti
sarà ciò che dovrà essere
il pallido bacio della luna
o la fiamma violenta del sole.
E se questo
mio cuore
oramai privo di battiti
darà forza alle mie ali
non sarà che la speranza
di ritrovare il tuo sguardo
posarsi sopra il mio capo.
Ma ora il
vento mi avvolge
e mi trascina lontano
ed ogni passo percorso
pare sia stato inutile
come i sogni al mattino
l’amore soltanto sfiorato.
Forse è stato
un miraggio
quando chiamavi il mio nome
eppure io ti sentivo
sopra queste mie piume
così la notte era mite
l’inverno un romanzo inventato.
Adesso volo
più in alto
troppo per ritornare
verso le vette distanti
di neve e immenso dolore
intanto tu sembri sfuggirmi
e il cuore mio esplode.
N° 1935 - 24 gennaio 2012
Il Custode
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