e giunge dalle pareti
dall’oscurità imperante
che ha odore di muffa
di morte che sa d’antico.
Cigola sotto i
miei passi
il parquet oramai marcio
da cui sale l’umidità
che scala le mie gambe
si insinua nelle ossa.
Fuggono alla
rinfusa
i ragni sulle pareti
gli scarafaggi sorpresi
a camminare il pavimento
alla ricerca del cibo.
Frattanto che
gli occhi
si abituano al buio
intanto prendono forma
i decori dei soffitti
il mobilio barocco.
D’improvviso
ti scorgo
il tuo volto putrefatto
mi osserva in penombra
ed il pugnale sanguinante
scintilla fra le tue mani.
Tu annusi la
mia paura
la assapori e te ne nutri
e sei tornata dall’oblio
con le ustioni sulla pelle
affamata di vendetta.
Non ho alcuna
via di fuga
hai sbarrato ogni porta
rinforzato le finestre
adesso, inchiodato al muro
attendo che tu mi colpisca.
Alfine ecco e
finalmente
io ti sento penetrare
il mio petto dolorante
ascolto il cuore battere
infilzato alle tue unghie.
Il tuo sguardo
è sublime
il respiro è pura fragranza
mentre assorbi la mia anima
ed il tuo corpo si rigenera
la tua bellezza implode.
Ed io muoio
dopo risuscito
è il mio eterno sacrificio
fonte del mio grande amore
dedicarti la mia vita
nella casa delle streghe.
N° 2081 - 9 maggio 2012
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento