timida nella notte infinita
nascosta alle spalle del
sorriso
di una luna che ti coccola
ed allora io salgo
l’astronave
che mi recherà nella tua
luce
e mi allontanerà dai miei
ricordi
da tutte le persone a me
care
che ho amato ed ho visto
morire.
E navigo lo spazio profondo
fino alla coda dell’Orsa
maggiore
per catturarti dentro i miei
occhi
e sciogliere nel tuo caldo
abbraccio
le lacrime che non piango da
secoli
mentre sulla tolda
dell’astronave
cerco di scordare i miei
ricordi
e tutte le persone a me care
che non sanno vedermi
morire.
Adesso tu sei tra le mie mani
ombra di stella che voleva
sfuggirmi
splendente incantesimo nella
mia anima
che sanguina ancora ed
inutilmente
un dolore che non si è mai
sopito
allora ti lascio entrare
dentro di me
ora che l’astronave è oramai
lontana
dallo sguardo di tutte le
persone a me care
che non ti vedranno
esplodere nel mio cuore.
N° 1117 - 10 giugno 2008
Il Custode
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