Nessuna eco di
vento
sfiora le fronde ed il cielo
nessun sospiro di luna
geme e grida il suo pianto
tacita la carezza sul viale
del silenzio e dell’oblio
dove anime presto smarrite
inciampano le proprie debolezze
le loro evanescenti speranze
poi cadono come le foglie
sopra sentieri che luccicano
di siringhe e spine di rovi.
Sale veloce le
vene
infetta il sangue ed il cuore
il fluido che reca la morte
e sogni invano sognati
tacito il lamento sul viale
del silenzio e della perdizione
dove anime troppo usurate
danzano tra i fuochi fatui
le loro evaporate speranze
poi s’adagiano come la cenere
sopra sentieri che germogliano
di cadaveri e spine di rovi.
N° 1732 - 5 settembre 2010
Il Custode
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