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mercoledì 18 dicembre 2013

IL COLLEZIONISTA

Sotto il mio giardino
quello che resta di te
cibo per vermi affamati
ed un ricordo piacevole
benché il tuo nome
ancora oggi mi sfugga.

Forse misera prostituta
o l’illusione di un amore
non ha alcuna importanza
quello che tu sei stata
adesso concimi le mie rose
mentre l’anima è svanita.

Però il tuo splendido cuore
naviga la formaldeide
a me rimane la visione
di quei suoi ultimi battiti
l’ultimo tuo tenero sguardo
di chi non voleva morire.

Io ne ho a decine
catalogati con cura
di donne come te, sole
e che non piange nessuno
forse che la loro esistenza
era solo un inutile cammino.

C’è chi ha l’ambizione
di assemblare i cadaveri
e rigenerare la vita
io non ho altro vezzo
che collezionare con ordine
i cuori oramai alla deriva.

Fino alla prossima notte
le nuove parole gentili
perfezionate nel tempo
per catturare le mie prede
da seppellire sotto il giardino
a concimare le mie rose.

  N° 2166 - 19 luglio 2012

                                                Il Custode

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